La selezione genetica

29/01/25 | News Blog

Nel corso della domesticazione, i cani si sono adattati a vivere in diverse condizioni ambientali e a svolgere una varietà di compiti, come la caccia, il lavoro in fattoria o la difesa. Questi adattamenti sono stati fissati nei geni delle razze, influenzando le loro caratteristiche comportamentali, come la capacità di adattarsi a nuovi ambienti o la predisposizione a svolgere specifici compiti. Le doti genetiche del cane di razza sono caratteristiche ereditate che derivano dalla selezione e dalla riproduzione controllata per esaltare specifiche qualità fisiche, comportamentali o di salute. Ogni razza canina è il risultato di secoli di selezione, che hanno portato alla stabilizzazione di determinati tratti distintivi. La selezione genetica e la riproduzione controllata sono processi fondamentali nella creazione e nel mantenimento delle razze. Questi metodi hanno come obiettivo principale il miglioramento delle caratteristiche fisiche, comportamentali e di salute, ma comportano anche rischi legati alla perdita di variabilità genetica e all’insorgenza di malattie ereditarie.

Lo Standard di razza

La selezione genetica si riferisce alla scelta di esemplari con determinate caratteristiche fisiche e comportamentali, per ottenere discendenti che possiedano quei tratti. La selezione avviene in modo mirato, scegliendo i genitori in base a caratteristiche specifiche. Questo processo di selezione si basa sull’ereditarietà, cioè sulla trasmissione dei tratti dai genitori alla prole, attraverso i geni. La selezione avviene soprattutto con accoppiamenti tra esemplari che condividono le caratteristiche fisiche e comportamentali desiderate, ma deve essere condotta con attenzione per evitare che vengano introdotti difetti genetici. I parametri di selezione di un cane di razza sono gli aspetti fisici, comportamentali e genetici che gli allevatori considerano per selezionare i cani da riprodurre. La selezione viene effettuata in base agli standard di razza, che sono descritti da organizzazioni cinofile ufficiali internazionali (come la FCI – Fédération Cynalogique Internationale) e nazionali (come ENCI – Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e rappresentano il modello ideale per ogni razza. All’interno di ciascun standard sono riportate le proporzioni e le misure (come l’altezza al garrese), le caratteristiche di pregio, i difetti (sia gravi che quelli che comportano l’eliminazione dei soggetti durante la verifica zootecnica). La titolarità dello standard spetta alla società specializzata che tutela la razza nel paese di origine. I parametri di valutazione includono i seguenti aspetti:

  1. Caratteristiche morfologiche: si selezionano cani che rispettano gli standard di razza, che comprendono aspetti come la conformazione del corpo, la struttura, la testa, il pelo e il colore, ecc.
  2. Comportamento: oltre agli aspetti fisici, si considerano anche le caratteristiche comportamentali dei cani. Ad esempio, si può cercare di ottenere cuccioli che siano più equilibrati, socievoli, o con un certo tipo di predisposizione all’addestramento.
  3. Salute e genetica: si selezionano cani che non solo siano fisicamente sani, ma che abbiano anche una buona storia genetica. Si cerca di evitare l’accoppiamento tra cani che possano trasmettere malattie ereditarie comuni nella razza (come displasia dell’anca, cardiomiopatia, ecc.). Vengono effettuati test genetici per ridurre al minimo i rischi di malformazioni o malattie ereditarie nei cuccioli.
  4. Prestazioni specifiche (lavoro): la selezione viene fatta anche per scopi specifici, come la capacità di lavoro (ad esempio, nel caso di razze da caccia, da pastore o da difesa). In questi casi, si sceglie di accoppiare cani che mostrano particolari abilità nel loro compito.

1. Caratteristiche morfologiche

Ogni razza ha un insieme di caratteristiche fisiche che devono essere mantenute e migliorate. Questi parametri sono definiti dallo standard di razza e includono ad esempio:

  • Proporzioni: descrizione delle proporzioni corporee ideali, ad esempio la lunghezza del corpo rispetto all’altezza al garrese, la larghezza del torace, e la forma generale della struttura ossea, la pelle.
  • Dimensioni: vengono indicate le misure esatte per l’altezza (come l’altezza al garrese) e il peso ideale per la razza. Ogni razza ha una gamma di misure che definisce l’aspetto fisico ottimale.
  • Testa: descrizione della forma della testa, delle dimensioni, della lunghezza del muso, del colore e forma degli occhi e delle orecchie, nonché delle caratteristiche del morso (come deve essere la dentatura corretta, colore delle mucose).
  • Coda e orecchie: specifiche riguardanti la forma, la posizione e la lunghezza della coda e delle orecchie.

Lo standard morfologico non si limita solo a elencare le caratteristiche fisiche, ma indica anche i difetti da evitare, ed è fondamentale per garantire che i cani di una razza siano sani, funzionali e in linea con le aspettative estetiche e comportamentali stabilite per quella razza.

2. Comportamento

Le razze sono selezionate per specifici compiti che si riflettono nelle loro inclinazioni naturali. Il comportamento è uno degli aspetti fondamentali della selezione di una razza, poiché ogni razza ha una predisposizione per determinati tratti caratteriali. Gli allevatori cercano di selezionare cani con un temperamento che corrisponda agli standard della razza e questi possono includere:

  • Socialità: la capacità di inserirsi nel nostro contesto.
  • Docilità: è la capacità del cane di riconoscere l’uomo come figura guida (3 livelli: marcata-corretta-indocile).
  • Temperamento: è la velocità di reazione agli stimoli esterni. Questi stimoli attivano nel cane una risposta. La soglia di stimolo influisce sulla definizione del grado di questo: quindi alto, medio o basso.
  • Combattività: è la capacità del cane di reagire a un impulso di lotta e a uno stimolo spiacevole.
  • Aggressività: è la capacità di difendere sé stesso o una risorsa.
  • Curiosità: è la capacità del cane di interessarsi all’esterno, per quanto riguarda uno stimolo olfattivo.
  • Vigilanza: è la capacità del cane di avvertire l’approssimarsi di un pericolo.
  • Tempra: è la capacità del cane di sopportare uno stimolo esterno fisico o psichico negativo, senza che il suo quadro comportamentale vari nel medio e lungo periodo. La tempra è la dote che sostiene tutte le altre doti.

3. Salute e genetica

Ogni razza ha caratteristiche genetiche uniche che la rendono predisposta a determinati tipi di malattie ereditarie. Queste patologie possono variare notevolmente da una razza all’altra, a causa della selezione genetica che ha portato alla creazione di razze specifiche, a volte con una limitata variabilità genetica all’interno del gruppo. Di conseguenza, alcune malattie genetiche tendono a manifestarsi con maggiore frequenza in determinate razze. Per affrontare questo problema, i test genetici sono diventati uno strumento fondamentale. Questi test sono personalizzati per identificare le patologie più comuni e per determinare se un cane è portatore di mutazioni genetiche che potrebbero predisporlo a malattie ereditarie. I test possono essere effettuati sia sui cuccioli che sugli adulti per valutare il rischio di trasmettere determinate malattie ai discendenti. L’uso di test genetici accurati permette di selezionare accoppiamenti più sicuri, riducendo la probabilità di malattie ereditarie e contribuendo a migliorare la salute a lungo termine della razza. Questi test non solo aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie, ma permettono anche ai proprietari di essere informati sulla salute del proprio animale e adottare misure preventive.

4. Lavoro

A differenza dello standard morfologico, che si concentra sull’aspetto fisico, lo standard di lavoro si focalizza sulle attitudini, sulle abilità e sulle caratteristiche comportamentali che permettono al cane di svolgere il compito per cui è stato selezionato storicamente. La FCI fondata nel 1911, suddivide le razze canine in 10 gruppi:

  • Gruppo 1: cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri)
  • Gruppo 2: cani di tipo pincher, schnauzer – molossoidi e cani bovari svizzeri.
  • Gruppo 3: terrier.
  • Gruppo 4: bassotti.
  • Gruppo 5: cani di tipo spitz e primitivo.
  • Gruppo 6: segugi e cani da pista di sangue.
  • Gruppo 7: cani da ferma.
  • Gruppo 8: cani da riporto, cerca, acqua.
  • Gruppo 9: cani da compagnia.
  • Gruppo 10: levrieri.

Lo standard di lavoro è una guida che descrive non solo come deve apparire il cane, ma soprattutto come deve comportarsi nel contesto del suo impiego tradizionale. In particolare può comprendere:

  • Sequenze comportamentali: come il cane deve muoversi, reagire o comportarsi durante le attività lavorative specifiche.
  • Tecniche di esecuzione: per esempio, la capacità di un cane da soccorso di individuare persone sepolte sotto la neve, o la velocità e resistenza di un cane da slitta.
  • Uso della voce: alcune razze sono selezionate per utilizzare la voce in determinate circostanze, come i cani da guardia che abbaiano per segnalare la presenza di intrusi, o i cani da caccia che emettono suoni per comunicare con il cacciatore.

Lo standard di lavoro è particolarmente importante per le razze che ancora svolgono funzioni pratiche, come quelle da pastore, da caccia o da ricerca e soccorso. In molti casi, questi standard contribuiscono invece a preservare la capacità dei cani di svolgere correttamente il loro lavoro, mantenendo viva l’efficacia nelle mansioni per cui sono stati selezionati.

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