Rottweiler tavole dentali

Lo standard del Rottweiler

Il Rottweiler è una delle razze canine più antiche. La sua origine risale ai tempi dei Romani. Questi cani venivano utilizzati come cani da guardia e da pastore. Scortarono le legioni romane quando queste varcarono le Alpi, proteggendo gli uomini e guidando il bestiame. Quando le legioni si stanziarono nella regione di Rottweil, questi cani si trovarono in contatto con i cani indigeni e si ebbero degli incroci fra le due varietà. I compiti principali del Rottweiler restarono la guardia e la conduzione delle grandi greggi, come pure la difesa del padrone e dei suoi beni.
L’antica città imperiale di Rottweil finì per lasciargli il suo nome: cane da macellaio di Rottweil. I macellai allevavano questi cani unicamente per le loro prestazioni come cani d’utilità. Si sviluppò così, lungo gli anni, una razza decisamente eccezionale di cane da guardia e da gregge, utilizzata anche come animale da tiro. Quando, all’inizio del XX secolo la polizia ebbe bisogno di cani da servizio, si provò anche il Rottweiler e si vide che era un cane perfettamente adatto ai compiti d’un cane di polizia. Fu ufficialmente riconosciuto come tale nel 1910. L’allevamento del Rottweiler è orientato verso un cane traboccante di energia, nero, dalle focature ben delimitate, il cui aspetto generale massiccio non ne alteri in alcun modo la distinzione e che si presti in modo del tutto speciale all’utilizzo come cane da compagnia, da soccorso e da lavoro.
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Test genetici dei nostri cuccioli di Rottweiler

La mielopatia degenerativa (DM o SOD1-A) è una condizione neurologica ereditaria dolorosa che colpisce il midollo spinale del cane.
Quando un cane eredita due copie del gene MUTATO SOD1 dai genitori, le cellule che inviano e ricevono segnali cerebrali iniziano a degradarsi, il che si traduce in sintomi della mielopatia degenerativa. Questi includono difficoltà a camminare, con un’andatura instabile che di solito presenta il segno iniziale della malattia.
Nel corso del tempo, la condizione fa sì che le zampe posteriori del cane si indeboliscano e ciò potrebbe rendere il cane incapace di camminare. Progredendo la malattia si osserva la perdita del controllo della vescica e l’incapacità di usare le zampe anteriori. Lo sviluppo della patologia avviene solitamente a partire dall’età adulta (dopo gli 8 anni), ma i sintomi possono insorgere anche in età più precoce.

La Leucoencefalomielopatia canina è una patologia neurodegenerativa a esordio giovanile che colpisce il sistema nervoso centrale attualmente descritta nei Rottweiler e nei Leonberger. I sintomi includono: incapacità di controllare i movimenti del corpo, trascinamento degli arti, incapacità di giudicare la distanza, debolezza muscolare generalizzata, ipermetria e progressiva atassia. L’esame neuronale ha rivelato la rottura della mielina, seguita dal rigonfiamento degli assoni. Nel progressivo decorso clinico della malattia, i cani affetti possono diventare immobili entro pochi mesi.

La paralisi laringea giovanile e la polineuropatia (JLPP) del Rottweiler è una malattia neuronale a esordio giovanile. Poiché i nervi più lunghi sono spesso colpiti per primi, la paralisi laringea è solitamente il primo cambiamento che può essere visto. I sintomi includono difficoltà nella respirazione e nella deglutizione, che possono causare una grave polmonite. Successivamente vengono colpite le gambe posteriori. I cani hanno difficoltà ad alzarsi e oscillare mentre camminano. Con il progredire della malattia, i cani con JLPP possono diventare incapaci di camminare affatto. Altri sintomi includono cambiamenti oculari e atassia sensoriale.

La distrofia neuroassonale (NAD) è una malattia genetica autosomica recessiva nei cani d’ acqua spagnoli e in alcune altre razze. La NAD è caratterizzata da patologia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale e periferico. Nel Rottweiler i segni clinici iniziano in giovane età e progrediscono lievemente. I sintomi includono deficit posturali, atassia, ipertermia, tremore intenzionale e nistagmo. Una specifica mutazione genetica nel gene VPS11 è stata identificata nei Rottweiler con NAD.

La miopatia miotubulare legata all’X è una malattia ereditaria che colpisce i muscoli scheletrici del corpo. Il difetto genetico è associato al cromosoma X. Il gene MTM1 è responsabile della produzione di mitubularina, che è un fattore importante per lo sviluppo e soprattutto il mantenimento della funzione muscolare. I segni clinici di questa malattia possono essere osservati fin dalla nascita. I sintomi sono forte ipotonia, atrofia muscolare e progressivo indebolimento degli arti posteriori. Questo di solito è accompagnato da difficoltà respiratorie.

La lunghezza del pelo è uno dei tratti morfologici più importanti in molte razze canine. Le differenze nella lunghezza del mantello sono visibili in varie razze di cani, ma per alcuni lo standard di razza consente solo una lunghezza del mantello. In alcune razze, la variante lunga o corta è inaccettabile.

Legenda del risultato del test genetico:

  • CLEAR” (esente) mostra che il cane ha ereditato due geni dai suoi genitori che sono esenti dalla mutazione. Il cane non svilupperà la malattia e non può trasmettere geni difettosi su alcuna prole.
  • CARRIER” (portatore) indica che il cane ha ereditato una copia normale e una copia mutata del gene. Ciò significa che il cane ha il 50% di probabilità di trasmettere il gene mutato , ma non di sviluppare la condizione stessa. Laddove un potenziale compagno trasporta anche la mutazione del gene, qualsiasi progenie sarà ad alto rischio di sviluppare la condizione e anche di trasmetterla.
  • AFFECTED” (geneticamente affetto) indica che il cane ha ereditato due copie del gene mutato dai suoi genitori ed è altamente probabile che sviluppi la malattia nel corso della sua vita. Trasmetterà al 100% un allele mutato alla prole.

laboklin

LABOKLIN è un laboratorio accreditato secondo la norma DIN EN ISO/IEC 17025. Da maggio 2015 LABOKLIN è accreditato ENCI per il deposito del DNA,  per i test di paternità e per i test genetici nel cane. Labogen, il reparto di biologia molecolare e di genetica di LABOKLIN, offre ora oltre 300 esami genetici per malattie ereditarie e colori del mantello così come profili DNA per cani.

Tavole sulle chiusure dentali

Per chiusura dei denti del cane si intende il modo in cui la mandibola e la mascella si articolano. L’articolazione è differente da cane a cane e, a seconda della razza, può essere concessa dallo standard una chiusura piuttosto che un’altra. Una corretta chiusura (occlusione) è determinata dal giusto sviluppo muscolo scheletrico e dal corretto posizionamento degli elementi dentali. La chiusura dentale è regolata geneticamente, per questo, se si riscontrano malocclusioni, si cerca di non far riprodurre quel soggetto per evitare di trasmettere il difetto alla progenie.

CHIUSURA CORRETTA A FORBICE 

canini superiori antecedono quelli inferiori, è la chiusura che possiedono la maggior parte delle razze. Il canino mandibolare è posizionato esattamente nello spazio interdentale compreso tra il canino ed il terzo incisivo mascellare, mentre i denti premolari mandibolari e mascellari si interdigitano tra loro, ma non entrano mai in contatto diretto. Le corone dei denti premolari e molari mandibolari sono all’interno rispetto ai denti mascellari.

CHIUSURA A FORBICE (FRONTALE)

DIFETTI DI CHIUSURA DENTALE

1.CHIUSURA A TENAGLIA – Gli incisivi superiori ed inferiori si toccano. Molari della mandibola non allineati.

2. PROGNATISMO – Questo è un difetto di chiusura dove la mandibola è più lunga della mascella.

3. ENOGNATISMO – Questo difetto presenta la mandibola più corta della mascella.

DIFETTI DA SQUALIFICA PER LA RAZZA ROTTWEILER: Enognatismo e prognatismo, arcata degli incisivi deviata; assenza di un incisivo, di un canino, di un premolare o di un molare.

la riproduzione selezionata

La riproduzione selezionata rappresenta un importante strumento per migliorare la salute ed il benessere dei cani di razza: si cerca un compromesso per mantenere il più possibile il “pool genetico” tipico delle razze in selezione zootecnica, controllando e riducendo al massimo tutte quelle caratteristiche genetiche che possono esprimere fenotipicamente caratteri morfologici o disordini ereditari che si contrappongono ai nuovi criteri di benessere e di salute dei soggetti in riproduzione.

Ad oggi si contano più di 450 razze canine nel mondo, tuttavia in pochi sono a conoscenza dei complessi processi di riproduzione selezionata che vi sono dietro e spesso si sottovaluta l’importanza dell’assegnazione del pedigree. In cinotecnica, cioè nell’ambito dell’attività di chi si occupa di allevamento e di addestramento dei cani di razza, la selezione dei riproduttori, sia maschi che femmine, è utilizzata per ottenere soggetti il più corrispondenti possibile alle caratteristiche morfo-attitudinali di una determinata razza canina. La selezione dei riproduttori ha riguardato da sempre tre caratteristiche principali: la bellezza, il lavoro e la salute.

E’ riconosciuto valido ai fini dell’iscrizione al Registro dei riproduttori selezionati il deposito per la conservazione del campione biologico per il DNA avvenuto
attraverso le associazioni specializzate presso Laboratori indicati. Su precise prescrizioni dell’ENCI, in Italia può essere iscritto al Registro dei riproduttori selezionati ogni soggetto iscritto al ROI (Registro delle Origini Italiane) che in manifestazioni ufficiali ENCI, valutato da un esperto giudice specialista di razza, presenti i seguenti requisiti:

BELLEZZA
LAVORO
SALUTE

Giudizio morfologico di idoneità con sintetica descrizione analitica ottenuto ai Raduni di razza o Speciali di razza.

Certificato di superamento della prova per aderire alla classe lavoro prevista per la singola razza, così come determinato dall’ENCI.

Il riproduttore selezionato deve essere controllato per le patologie ereditarie più significative per ciascuna razza, secondo quanto proposto dalle rispettive associazioni specializzate di razza ed approvato dalla Commissione Tecnica Centrale (CTC) dell’ENCI.